Mezza Maratona di Civitavecchia (RM) 14/11/2004
Le previsioni meteo, già dal giovedì, insistevano sul fatto che prima di domenica un inusuale scontro tra 2 perturbazioni avrebbe portato su questo fine settimana pioggia e tanto vento.
Fino alla notte del sabato qualche spruzzo, cielo plumbeo, ma di sua maestà Eolo nessuna traccia.
Non sono nella condizione per centrare un gran tempo, eppure se il vento si alzasse solo dal pomeriggio, vai a vedere che domani tiro fuori dal cilindro una prestazione maiuscola, condita da una sana voglia di rivalsa.
Nella notte la pioggia arriva a catinelle, prima dell’alba strani sibili cominciano a farsi sentire anche attraverso gli infissi.
Passano tre ore e sulla linea di partenza infuria un vento da 30 nodi.
Ovviamente, la voglia di far bene è rimasta a letto, non dedico al riscaldamento neanche 10 secondi, mi copro oltre il necessario e mi nascondo nella pancia del gruppo con l’intenzione di fare la più anonima delle gare. Giancarlo Casentini, dapprima, mi dice che sarà la prudenza fatta persona, che io son troppo veloce per lui (bugiardino !) e che, con ogni probabilità, ci rivedremo all’arrivo. La partenza è da disastro annunciato, 1300 atleti infreddoliti scattano controvento prima di uno sparo che pochi percepiscono. La sede stradale è troppo stretta e ai 200mt c’è una curva secca che crea un super imbuto. Il vento fischia con forza, i chip no.
Semplicemente non ci sono ed è scontato constatare che ce ne sarebbe un gran bisogno !
Il mio primo km arriva all’altezza del quinto minuto, Giancarlo è ancora al mio fianco e con umorismo, mi dice:”A questo passo resto fino ai 10000 !”. Insieme a noi c’è Angelo, compagno di tanti allenamenti a Villa . Solo 2 anni fa (pur non conoscendoci) chiudemmo tutti e 3 sul filo dell’ora e 25 e oggi…”Tristezza infinita !”. Purtroppo aver fatto una partenza così lumachesca si rivelerà una gran fregatura, infatti, non appena cominciamo a far girare un minimo le gambe, siamo costretti ad un continuo sorpassare, cosa che non ci consente di rimanere mai al coperto. Il vento a tratti è un vero e proprio muro, spontaneamente si formano piccoli gruppi e ogni volta che dobbiamo lasciarne uno per agganciarci al successivo, prendiamo degli schiaffoni memorabili. Fossimo partiti con maggiore solerzia, potevamo far gara sempre con chi ci equivaleva potendo gestire meglio lo sforzo. Il quinto km dice 23.00 il decimo 45.30: l’inferno è finito. Ora si viaggia verso sud, il vento(Grande Protagonista) è quasi di poppa. Ho ancora paura che la fatica fatta ci presenti il conto nel finale, quindi non esagero e mi accontento fino al 13esimo di leggere un triplo 4.15. Giancarlo ed Angelo mi spronano senza brillare. Continuiamo un lento lavorio di sorpassi, anche se adesso il trend è più lento. Improvvisamente, ad una grande rotatoria, la pelata di Amelio si materializza davanti a me. Leggo il crono e quando arrivo sul punto dove l’avevo individuato, ricontrollo: sono a circa un minuto. Ricordo gli ultimi sfottò e…o la va o la spacca. Per 6 km torno me stesso, alzo il livello di fatica da 8 a 9.5. Ora comincia anche una leggera discesa. I km cominciano a durare circa 4 minuti Angelo e Giancarlo si accodano. Quindicesimo km, ultimi 5k in 20.50. Al sedicesimo la pelata inizia a brillare anche in rettilineo. Sono a manetta. A questi ritmi il fiato si fa cortissimo, un allenamento approssimativo non si supera solo con la buona volontà. Stringo i denti. Ad un certo punto la sede stradale è completamente allagata. Passo per la linea più breve. Fortuna che si tocca. Una scarpa, prima sparita, torna…è bollita ! Il Pelato è a tiro. Lo prendo sul cartello del diciannovesimo. Parziale ultimi 4km 16.13. Lo saluto, è in crisi nera, una stretta di mano e proferisco un affannato: “Andiamo insieme ?!?”. Mi risponde che non se la sente più e oramai chiude di conserva. Resto al suo fianco. Dapprima Angelo, che sta lottando per un buon posto in categoria, poi anche Giancarlo, mi vanno via. Ecco il 20esimo ultimi 5k 20.40, ultimo km quasi 4.30. Amelio mi ripete di andare, e io vado, ultimi 1097mt in 4.23, raggiungo Giancarlo ai 100 finali, sto per chiedergli di ripetere l’arrivo a braccia alzate del Passatore, quando il tempo di 1h 31 alto, mi ricorda che è meglio non mischiare gloria e vanagloria, finisco al trotto.
Più tardi scopro che in molti, nella prima parte, hanno perso solo un paio di minuti rispetto al previsto. Questa constatazione non è certo un’iniezione di fiducia, obbligatorio rimuoverla.
Come società, non siamo stati numerosi, ma le prestazioni dei singoli sono state degne di lode. Un plauso particolare ad Enzo che seppur in una giornata metereologicamente terribile ha infranto per la prima volta il muro delle 2 ore sulla mezza “CORRENDO dico CORRENDO in 1h 59.??”
Giudizi finali: Bene l’Astra Trastevere 7-. Benino Angelo, siamo sul 6+. L’organizzazione di Civitavecchia, mediocre…da 5 e mezzo, circa al mio livello. Un livello che oramai definisco livello Inter. Il pasto di pesce che ha riempito la seconda parte della giornata…decisamente meglio 7+.
In bocca al lupo a Giancarlo(sufficienza piena) per Milano.
Gian Carlo Pelliccia
LEANDRO CROCE CORREVA IN 29 MINUTI ALTRO CHE TRENTA!