Correndo dal sovrappeso alla pinguedine.
L'estate è per assioma la stagione che partorisce il maggior numero di podisti. Il mito del dimagrimento rapido con la speranza di ridurre le maniglie dell'amore, quando incombe la prova costume, sono gli elementi trascinanti di questo "quasi" fenomeno di massa. Ebbene "Noi",…runners doc, siamo soliti vivere in controtendenza, ed è così che, quando il termometro comincia a fare la voce grossa, organizziamo garette dal chilometraggio insignificante, subito seguite da pranzi e cene che definirei "Ultra".
Per soddisfare questa regola, eccoci in quel di Vignanello, nel viterbese. Questa zona è famosa per le nocciole, ma noi siamo in un bosco di faggi, con qualche castagno e qualche pino giusto a far da contorno.
L'altimetro è vicinissimo alla quarta cifra e, laddove a Roma il termometro segnava 37, qui è sicuramente sotto i 30. La gara alla sua settima edizione, ha improvvisamente cambiato la sua data di svolgimento, anticipando a luglio, quello che era diventato un piccolo cult "ferragostano". Su nessun sito podistico e su nessuna rivista o pubblicazione specializzata vi è menzione di questi durissimi 8km. Eppure, tutti gli stambecchi con pettorale del circondario, sono arrivati fin qui mossi da chissà quale atavico richiamo. Tutti sono pronti a dare battaglia, su un doppio giro da 4km, rigorosamente in mezzo al bosco, su di un fondo che più sterrato non si può.
L'organizzazione è impeccabile, l'amico Gianni Lelli (maratoneta de Sables) è alla regia, e con 5 euro garantisce una maglietta, uno zainetto frutta ed acqua per tutti.
Alle 18,00 poco più di 200 gambe scattano ad un segnale convenzionale.
Prima curva stile Palio di Siena, uno tra i bravissimi cade e, molti a seguire, sembrano farne polpette. Finirà bene. Di mio, parto sotto a 4km anche se, dei magnifici 7 Astra oggi impegnati, sono il meno motivato. Cinque di noi andranno a premi, mentre io, son qui solo per onor di firma, e per la pantagruelica cena che seguirà la sgambata. La prestazione mi preoccupa un po' meno di niente, ma già che ci siamo provo a seguire Amelio, benevolmente detto "il Pelato", molto, ma molto migliorato rispetto a quest'inverno. Conto di restare al suo fianco per un giro su due, ma già dopo 8 minuti e 45 secondi la voglia di soffrire viene seppellita dal presentarsi di un'inaspettata ripidissima salita. Mollo secco, cammino per un po’, aspetto Ileana, cuoca della seconda parte di giornata, è quinta fra le donne e va che è un piacere. Al primo giro il cronometro dice che siamo in media 4.40, ma qui lo sforzo è almeno da 4.30. Ora è quarta, e da dietro, non quella superata, ma un'altra ragazza si fa avanti minacciosa. Cerco di rendermi utile fermandomi ad ogni curva per calcolare il vantaggio. Così facendo con un improvvisato tira e molla organizzo anche un pseudo-fartlek. Ormai la minaccia è a 5 secondi, ma Ileana, sotto sprone, reagisce alla grande e conserva la posizione chiudendo il secondo giro qualche secondo più veloce del primo.
Alle 23,00 finita la "cenetta", ho stimato di aver mangiato oltre 3000 calorie. Quindi, tolte le 1000 del metabolismo basale pomeridiano, e le 500 della salutare corsettina, rimane un bel saldo attivo che spinge sempre più il mio sovrappeso verso la pinguedine.Messa così sembra l'inizio della fine, ma Amelio all'altezza del limoncello forse commette il peggior errore della sua vita d'atleta chiosando: "Giancà è la seconda volta di fila che ti suono !!!". L'indomani mattina sotto una pioggia battente sto già lavorando per tornare grande e…magro.
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