E' l'ultimo giorno di Gennaio, sono le ore 9,30 il termometro dice -2 e siamo in alta Pusteria a Dobbiaco, circa a 10 km dal confine con l'Austria. E' giovedì, non ci sono corse podistiche, eppure 5 Astratti si incontrano.Da una parte il terzetto Di Tella Piero, Di Tella Amelio e Rizzetti Sandro, dall'altra la coppia Pacioni Pietro (detto Filippo) e chi vi scrive, Pelliccia Gian Carlo. Noi vestiamo le maglie da calcio di Juve e Inter il giorno dopo la partita di coppa Italia in cui, grazie a Super Mario Balotelli, li abbiamo massacrati. Io e Pippo siamo da queste parti con le famiglie per trascorrere la nostra classica settimana dedicata allo sci alpino, loro fanno i single, sembrano sciolti, ma hanno un nipotino al seguito e sono qui per coltivare la loro passione per lo sci da fondo finalizzata alla partecipazione domenica mattina alla 42 km a tecnica libera da Dobbiaco a Cortina. Quando sappiamo che, casualmente, le nostre strade si sarebbero quasi intrecciate, decidiamo per l'aggancio. Siamo noi che, svestiti i panni dei discesisti, ci facciamo guidare da capo Sandro in questa nuova piccola avventura. Il trio ci conduce al lago di Anterselva a 1650 metri slm. E' un posto meraviglioso, il contatto con la natura assoluto. Non ci sono automobili a vista, nessun rumore di impianti di risalita, solo neve, natura e silenzio. Temevo che la mancanza di adrenalina donata dallo sport di discesa mi avrebbe spinto alla noia e invece ho passato una mattinata perfetta o quasi. Il quasi è d'obbligo, in una caduta da fermo il pollice della mano destra mi si gonfia come una noce.Ancora una volta devo confermare quanto già parafrasato in altre mie chiacchiere da bar: "Solo tentando qualcosa di diverso si può catturare nuove grandi emozioni !"Grazie a Sandro Amelio e Pierino, presto proveremo ancora. Consiglio: nell'ASTRA la possibilità di creare nuove sinergie pseudo sportive è viva e vegeta, cercate di approfittarne.Concludo raccontandovi che una pizza cotta al forno a legna in una piccola osteria di montagna ha chiuso felicemente la battuta di caccia.
Gian Carlo Pelliccia
Gian Carlo Pelliccia
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