Ladispoli 2/03/2003 11km

Pubblicato da GIAN CARLO domenica 2 marzo 2003

La buona azione quotidiana

La mattina ideale dovrebbe iniziare con un raggio di sole che filtra tra le stecche della serranda, un soave canticchiare d’usignolo e un buon caffè. La mattina sfigata invece è solita partire con una pioggia persistente, la bocca amara per gli stravizi precedenti e un impegno “inderogabile”.
Questa è la regina delle mattine sfigate: mi sento da schifo, la bandiera della pace sul balconcino è zuppa all’inverosimile, l’umidità è al top e l'odioso libeccio fa da cornice.
Sono orfano del grande Alberto Sordi eppure sento che da lassù mi sussurra: “Ma ‘ndo vai…tutti a casa !!!”. Ignoro i saggi consigli e, sotto il diluvio, parto per Ladispoli, sul mare, 40 km a nord-ovest di Roma.
L’impegno inderogabile recita: ”Accompagnare l’Ing. Vincenzo Naschi detto Maria, per 12km al ritmo di 6 minuti al km nell'ennesima edizione della Correndo nei Giardini. Le buone azioni vengono premiate e la pioggia, arrivati sul mare, cessa come per magia.
Questa gara ben premiata e ben organizzata dai Millepiedi di Ladispoli ha subito negli anni frequenti variazioni di calendario e questo le ha impedito il decollo del numero dei partecipanti.
Il percorso è quanto di meglio si può chiedere all’occhio.
Partenza e arrivo proprio sul mare, metà gara sullo sterrato all’interno del parco naturale del WWF e metà su asfalto tra i villini disabitati di Marina di San Nicola.
Alle 9.20 siamo tutti stoicamente presenti all'appuntamento. Una ventina di compagni di squadra si congratulano con me per la prestazione di Salsomaggiore, ma quando vedono la mia maglia dove ho incollato un visibile 2h 59 non reggono la botta e convengono all’unanimità di togliermi il saluto…tanto…dicono:”…Hai tagliato !!!”.
La voce dell’evento odierno è Ludovico Nerli Ballati, voce anche della maratona di Roma, un vero e proprio monumento del podismo laziale. Non amplificato parlo un po’ con lui e mi dice che per i Pace-Maker della Maratona sono già al completo, mancherebbe solo 4h e 45 “…Se proprio te la senti ?!?”. Trovo la forza per dire no ad una seconda buona azione e quando arriva lo sparo non facciamo nulla per reagire al torpore.
Al primo km 6.06 mi giro e …praticamente siamo in coda. La partenza “prudente”, alla lunga paga, e km dopo km aumentiamo il ritmo e risucchiamo molti allegri tapascioni.
Il buon Enzo, omone con un peso prossimo a 3 cifre, dimostra pur alle prime esperienze, di sapersi gestire; era ed è tuttora un ottimo tennista, ma qui il serve and volley non paga e la pappa bisogna guadagnarsela con molto sudore.
Incrociamo i primi oramai all’ottavo, soffrono da matti, continuo ancora un po’ e…dopo altri 200/300 mt per la prima volta in una gara mi fermo 2 o 3 minuti per aspettare i compagni dell' Astra Trastevere che di solito se la giocano con me. Che buffo credere di andar forte e poi vedersi da fuori brutti, sporchi, e dinoccolati.
Riprendo Enzo al settimo e qui sotto le mie esortazioni comincia un clamoroso progressivo finale che da 5.40 ci porta a 5.10 all’undicesimo. Nell’ultimo km tentiamo di abbattere il muro del suono dei 5, ma una piccola crisi ai 300 mt ci fa chiudere in 5.03. Gli ultimi 10km li abbiamo corsi in 55.30 al di là di ogni più rosea previsione.
E' comunque un arrivo dopo i fuochi, e dal palco delle premiazioni già Ludovico scherza sul fatto che la gara corsa in questo angolo di Paradiso sia stata vinta da ADAMO Fabrizio. ed EVA Wojcieszek, lui in circa 38 minuti, lei in 44 e, che i ricchi premi previsti sarebbero stato mutati in un'unica mela del peccato.
Prima di dedicarmi insieme ai compagni di squadra al lauto pasto fatto di spaghetti alle vongole e arrosto di paranza con crostacei, il tutto annaffiato da un bianco frizzantino mi abbandono ad una riflessione: In questo sport dalle mille sfaccettature credo sia giusto pensare di più alle persone che corrono nelle retrovie. Fisicamente sono meno spigolose, non hanno particolari stress cronometrici, non sono affatto sedentari, e con la loro bonaria voglia di mettersi in discussione, sono proprio lo spirito e l’anima di tutto il movimento podistico.
E …aggiungo, sono loro i veri rappresentanti della cultura del vivere sani e il più possibile a contatto della natura.
Come tutte le gare, di certo non dimenticherò neanche questa,…un raggio di sole e… la mattina sfuma con tendenza all'ideale

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