Il 13/4/2003 è stato un giorno veramente speciale per gli amanti della corsa di lunga lena.
In 33.000 hanno corso a Londra una Maratona stellare, con la Radcliffe che in 2h e 15 straccia il suo primato del mondo, infligge quasi 5 minuti alla seconda e oltre un quarto d'ora alla nostra Bruna Genovese. Un grande Stefano Baldini (2.07.56) arriva ad un soffio dalla vittoria in una volata a cinque, come credo non se ne siano mai viste. A Torino, contemporaneamente, è stato Caimmi a vincere senza grossi affanni, confermando i progressi fatti a Milano 2002, brava la Viceconte seconda in un confortante 2.29.12. Infine a Rotterdam, con il miglior tempo maschile di giornata: 2.07.42, il keniano Kiplagat ha regolato uno dei tanti Kiprono di turno e, stracciato il resto della concorrenza.
Tre eventi di grande spessore, che inevitabilmente riducono le nostre garette collaterali ad un ruolo abbastanza banale.
Limiterò quindi al massimo le mie velleità ludiche con una cronaca quasi formale.
Siamo a Colli Aniene, in quel di Roma-Est, questa è una zona dove la periferia a mio modo di vedere non è affatto degradata, come vuole la tradizione.
Quindici anni fa un grande progetto di "riposizionamento" dei tanti Ministeri in questo quadrante della città, ha fatto si che proprio qui si creassero numerose infrastrutture di buona qualità.
Il piano SDO(Sistema Direzionale Orientale), questo il nome del faraonico progetto, è naufragato poi come il Titanic, abbattuto da un tornado di corruzioni, dove Tangentopoli rappresentava solo la punta dell’iceberg. Non tutto quel male è venuto per nuocere, se è vero che da quelle ceneri, è nata(super licenza poetica)la Maratonina della Cooperazione.
Oggi questa manifestazione, forte e cresciuta, rappresenta sicuramente uno dei momenti di massima aggregazione territoriale, ed è difesa con orgoglio da un numero sempre maggiore di paladini.
Venti minuti di scooter e sono sulla linea di partenza.
Clima: Quattordici gradi, sole pieno, un minimo di vento per meglio ossigenare.
Speaker: Ludovico, detto mitraglia, a decantare le qualità di questo diecimila, a suo dire, il più veloce della regione.
Top Runners: Super Giorgio Calcaterra, Minnici, un nutrito gruppetto di neri(marocchini e keniani),….e altri 1000 outsider.
L’Astra Trastevere non risponde al completo, siamo solo una quindicina, ma belli come la luce, nel nostro completino blu oggi alla sua ultima uscita.
Riconosco poi le facce del popolo di Villa Pamphili, sono tantissimi, in rappresentanza di molte società, tutti gasati a mille, per molti di loro, questo è il giorno dell'attacco al record personale. Alla fine qualcuno fallirà e, qualcuno gioirà, come è giusto che sia.
All’appello di questa bellissima mattina di sport, per quel che mi riguarda, manca solo un po’ di forma e soprattutto la voglia di soffrire. Da quasi due mesi vivacchio sugli allori e ogni giorno è stato buono per riposare o per correre un lento in stile chiaccherata. Inevitabilmente pagherò dazio. Credo con buona approssimazione di essere un minutino sotto al top e a chi mi chiede un pronostico dichiarò 39 netti sapendo che nulla mi sarà regalato.
Buum (sparo !!!).
Parto in seconda fila, e viaggio a palla di fucile fino alla prima pericolosa curva a destra dopo circa 100mt. Davanti saranno una decina, dietro il mare, ci immettiamo in un lungo rettilineo di quasi due chilometri e qui una fiumana di scarpe, voci, e colori mi supera d’impeto, distinguo Calcaterra evidentemente rimasto ingolfato, e poi molti…, molti…, e ancora molti altri. Al primo chilometro galleggio fra molte facce conosciute, ma è già chiaro che oggi il loro ritmo non è il mio.
Al secondo comunque 7.27 in linea con le grandi giornate, ma quando già mi cullano le illusioni, mi passa Renzo, mio compagno di squadra, provo ad agganciarmi, ma non è cosa, era sempre arrivato dopo me, ma il mondo è in divenire e allora prendiamone atto.
Conosco il percorso a memoria, la mia mente malata, ricorda perfettamente ogni singolo passaggio di tutti gli anni passati, da quando faticavo per andare sotto a 40 a quello del 2002 quando seppur in crisi profonda negli ultimi 2 km chiusi in 38.25 allora Best Time.
Il quinto km è sempre nello stesso punto, oggi, come nel 2001, leggo 19.15 sono a +20 dallo scorso anno. Mi aspetta una seconda parte che, o è più lenta o è più lunga. Faccio due conti: OK chiuderò in 39 netti o 38.55 come nel 2001 quando però diedi l’anima per abbattere il muretto dei 39. Al sesto raggiungo Angelo, il professore, compagno di tanti allenamenti, lui sta lottando con onore, per un posto nella sua categoria. Lo aiuta nell'impresa Fabio un tipaccio da 30.50 sui 10km, che oggi 10 anni e 20 chili oltre, si diletta a dimostrarci come, per viaggiare su questi ritmi, basta corricchiare la domenica mattina e mangiare di tutto e di più. Resterò con loro fino all’arrivo, e da subito la sensazione di fatica si attenua. O abbiamo rallentato un po’ o l’unione ha fatto la forza. Chiudo senza sprintare, facile facile, con il crono ad indicare 39.01, copione rispettato, e sensazioni finali molto meglio del temuto.
All’arrivo bevo un paio di Gatorade (è pubblicità ?!?) e, dopo il salotto modello Costanzo Show, vado a salutare Ludovico.
Siamo all’altezza dell’ora di gara e the Voice sta ancora mitragliando sui presenti…oramai è strage. Mi scuso con lui per la "disavventura" da pace-maker alla Maratona di Roma, e mi informo sui primi.
Ha vinto un marocchino (nessuno ricorda il nome !!!) in 29.40, secondo il calabrese Minnici, passato da poco all'esercito, Giorgio è sesto, secondo tra i bianchi, ben oltre i trenta minuti, ma a lui al momento della premiazione è andato l'applauso più caloroso.
Tra due settimane in quel di Madrid parleremo di paella, sangria e di 42 lunghi km che mi accontenterei di chiudere in un, non proprio turistico, 3h e 10.
Quello stesso giorno a Padova il mio omonimo dovrà sudare tutte le classiche sette camice, per avere la meglio su the Wall, e a lui va il mio ultimo incoraggiamento… Daje Giancà !!!
0 commenti