Maratona di Latina.
Il classico dramma dell'atleta, con "atleta" rigorosamente tra virgolette si è consumato senza preavvisi, come un fulmine a ciel sereno.
Premessa:
Per tre lunghi mesi ho preparato in silenzio questa gara certo di fare bene e, benchè il lavoro, la famiglia, e i piccoli guai del vivere quotidiano, riuscivano sempre a rubare qualche preziosa ora più del previsto alla mia personalissima tabella, la forma giorno dopo giorno sembrava arrivare, portandomi a correre più forte, o meno piano, di come avevo mai fatto.
Ogni giorno che si avvicinava l'evento, mi ripetevo che ero sicuramente predestinato a migliorare il mio personale di 3h e 7 di Milano 2001.
A meno quattordici giorni l'ottimismo raggiunge il top: l'ultimo medio 21km a 4.13 inseriti in 30km totali tutti allegrotti finiscono in grande spinta e con sensazioni di onnipotenza…sarà tempone.
Scoperta:
Leggo sempre le cronache del mitico Casentini,e della sua lotta che è anche la mia contro il grande muro delle 3 ore.
I suoi resoconti assumono per me una valenza del tutto particolare, dal momento che in alcune gare vedi Civitavecchia o la mezza dei Castelli romani arriviamo sempre a pochi secondi di distanza, e anche quando con la sua proverbiale dovizia cita i passaggi in gara mi accorgo che spesso eravamo proprio spalla a spalla.
Diventa così automatico che quando racconta di gare dove non sono al via valuto con buona approssimazione che il suo tempo sarebbe stato anche il mio.
In aggiunta considerate che ci chiamiamo Giancarlo tutti e 2 da più di 40 anni e il processo di identificazione è cosa fatta.
A Milano Lui fa 3h 03 e03 con un passaggio a mezza in 1h 29.59, come non sperare avendolo staccato di poco negli ultimi km di Civitacchia di rifare lo stesso passaggio e chiudere poi in 3h 02 e 59.
Beffa:
Parto tranquillo e dopo 10km (42.35) senza saperlo, l'ho scoperto solo 40 minuti fa sto correndo insieme a Giancarlo, non quello che ogni mattina vedo assonnato nello specchio, ma quello di cui sopra. Al tredicesimo mi accorgo che chiaccherando chiaccherando rischio di calare un tantino e allora saluto e allungo per passare come da copione in 1h 29.59 alla mezza.
Quando al diciottesimo km 1h 16 e 45 in media assolutamente perfetta mi fermo per una maligna vescichetta al piede destro, devo solo aspettare 25/30 secondi per ricevere il simpatico saluto del Casentini…che sembra dirmi: "Sarò io il primo ad abbattere il grande muro !!!"
Chissà… comunque l'unione può fare la forza…tu che dici Giancarlo.
Giancarlo Pelliccia
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