Tutti a raccolta... 3 domande sul metodo Katzen !

Pubblicato da GIAN CARLO martedì 10 febbraio 2009

Diamo ad Alvin il merito della gestazione e della maternità di questo metodo. Diamo a Michele la grande intuizione di averlo professato e diffuso come fosse il Verbo... usando la rete per arrivare fin la dove mai nessun tecnico era giunto prima. Io, senza virtù, spendo 2 personalissime parole per spiegare, a chi ancora non lo sappia, di cosa stiamo parlando.
Dicesi Katzen il metodo di allenamento nel quale si ritrovano tutti quei podisti che non seguono necessariamente un sacra tabella.
Questo antefatto non basta però a definire la faccenda in modo esaustivo. A oggi infatti le modalità interpretative del suddetto metodo sono molteplici e allora non può che spettare a voi e al salutare dibattito che ne scaturirà il cercare di mettere dei paletti a cotanta anarchia.

Ecco le 3 domande di Mr. Runner Blade:
  1. Avete mai praticato o pensate in futuro di poter diventare seguaci di questa nuova coinvolgente religione ?

  2. Credete che il metodo Katzen sia solo un pretesto per fanfaroni e fancazzisti atto a snobbare la vera fatica di allenamenti "imposti" ?

  3. Secondo voi tutti possono avere il loro Katzen (battutaccia !!!) o se lo possono permettere solo i più addentrati alle logiche corsaiole o di "contrario" quelli che corrono per puro diletto ?

Correte, commentate e interagite finché avete fiato in gola !

55 commenti

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  1. Unknown ha scritto:
  2. 1. si

    2. si e no

    3. si tutti

    precisando: dipende da cosa si vuole, a quale traguardo arrivare.
    Per chi ama la corsa essenzialmente come divertimento e per star bene con sè stesso allora il "Katzen" è l'ideale; per chi DEVE inseguire certi risultati allora le cose sono diverse.

     
  3. Anonimo ha scritto:
  4. 1) Penso che tutti si siano trovati a gestirsi da soli negli allenamenti, con la grande differenza che solo pochi hanno conoscenza dei sistemi di allenamento, mentre la maggioranza improvvisa. Precisazione importante: essere allo stesso tempo atleta-allenatore non vuole dire necessariamente corre katzen. Credo che l'atleta katzen improvvisi giorno per giorno senza una programmazione settimanale precisa, ma solo una vaga idea, che magari può cambiare velocemente, causa meteo, incontri di altri atleti, ecc.
    2) Macchè! al contrario, spesso un atleta katzen ci può mettere anche grandissimo impegno, però mancando una programmazione razionale a medio-lungo termine, rischia di raccogliere scarsi risultati, rispetto a quanto seminato.
    3) tutti indistintamente. Io ho corso katzen fino al mese scorso, adattando tabelle alle mie necessità, a gare frequenti e secondo gusti e convinzioni personali. Solo da poco sono passato alla supervisione di un bravo allenatore, perchè mi sono convinto che quello fosse uno degli aspetti dal quale potevo realizzare un miglioramento. Il risultato è che mi sento molto responsabilizzato e, anche per non deluderlo, mi impegno maggiormente nel rispettare gli allenamenti. Anche il fatto che lui abbia intravisto margini di miglioramento e mi ponga ritmi + veloci, mi ha dato grandissima convinzione nei miei mezzi, e in questo periodo tengo ritmi che non mi ero mai sentito di fare in allenamento. Le gare vere sono ancora lontane ed è presto per potere vedere i risultati, ma ho la convinzione di essere sulla strada giusta. Oltretutto mi viene data una certa libertà nell'organizzazione settimanale, con alcune regole che prima ignoravo e probabilmente spiegano degli errori commessi in passato.

     
  5. Unknown ha scritto:
  6. 1. si, anzi, agli inizi questo è stato l'unico metodo seguito....

    2. no. Però forse c'è chi dice di non seguire tabelle ma in realtà un piano di massima c'è..e quindi è solo Katzen-apparente

    3. secondo me un katzen non lo si nega a nessuno anche se dopo sono katzen suoi se non viene seguita un minimo di logica.

    Io non riesco ad allenarmi senza tabella, ma, tabella alla mano no riesco ad allenarmi se qualche volta non faccio quello che mi ispira la giornata.....

     
  7. Francarun ha scritto:
  8. 1) Ho praticato il metodo anche molto peggio del Katzen quando ho cominciato a correre, cioè per ben 4 anni, e mi son trovata bene ! Ma per ora voglio allenarmi da me quindi pure io uso il metodo Frankatzen !

    2) Non credo che sia un metodo per snobbare nessuno, secondo me è più un sentirsi liberi di seguire anche allenamenti di chi è più esperto ma gestirla a proprio modo e piacimento !

    3) Io lo sto appunto adottando il metodo Frankatzen, visto che mi son preparata la tabella allenamenti da sola !

     
  9. Mathias ha scritto:
  10. 1. Si ovvio..tutti son partiti da lì, la maggior parte credo. Si inizia katzen

    2. Il katzen non è l'arte degli scansafatiche, è l'espressione in corsa di anime libere. ma c'è katzen e katzen. Quello svolto senza alcuna logica, che ammassa allenamenti di qualità, mancati recuperi ecc ed è..PERICOLOSO. Io penso sempre all'amico Davide R del primo periodo(so che mi perdona il riferimento, tanto si è evoluto)..se praticato porta all'infortunio. Alla base c'è la mancata conoscenza, inesperienza.
    Ed il KATZEN MATURO, dove conosciuti i principi base dell'allenamento si sa variare le proprie corse, quantomeno per non autodistruggersi. E' INNOCUO. Si scelgono degli allenamenti confezionati magari da tabelle e li si ri-adatta. Se praticato da chi ha tanto margine ancora porta dei miglioramenti cronometrici. Ma non va scelto come metodo se uno si pone come obiettivo PRIMARIO il miglioramento della performance. A quel punto per ottimizzare le proprie risorse bisogna agire in modo più scientifico e far il passo verso programmi consolidati, meglio se personalizzati. In questa scelta ci si trova a risponder alla domanda posta da Michele sulle motivazioni che si condensano nella nostra corsa (corro per piacere?katzen maturo ok- corro per migliorarmi=?- Obiettivo prefissato e allenamento programmato)

    3- Il katzen, nella sua forma matura, è un ottimo modus correndi nelle fasi di transizione tra un periodo e l'altro di allenamento programmato, prima della scelta di un obiettivo
    Come dicevo da Michele non categorizzerei le persone, Alvin di qui, Furio di là ecc..perchè ciascuno di noi in qualunque momento della propria vita sportiva sceglierà la metodologia di corsa che più lo aggrada. La natura umana, per la sua incoerenza di fondo, non si presta ad esser etichettata.
    Come mi definirei io? Io son un agonista zen che sgambetta per salute, talvolta a katzen, talvolta a tabella, talvolta a tabella con innesti di katzen maturo(e in questo momento sto aderendo a questa filosofia..seguo una tabella e gli inserisco allenamenti confezionati presi altrove)

     
  11. Francorre ha scritto:
  12. 1 - Il mio approccio iniziale alla corsa è stato di tipo Katzen, poi è diventato Katzen consapevole, ed infine sono apprododato ad un Katzen tabellare.
    2- Il metodo Katzen è ideale per chi non ha una gestione autonoma del proprio orario
    3- Entrambi, i secondi per quanto detto alla due, i primi perché hanno intrinsecamente un comportamento tabellare (Microciclo inserito in Macrociclo)

     
  13. GIAN CARLO ha scritto:
  14. @Ale57, mi permetto di dissentire, se segui una tabella rigida e anonima potrebbe farti + male di un metodo Katzen...variato ogni giorno in funzione dgli impegni lavorativi e muscolari.

    @Mic, se hai libertà allora è diverso...allora è solo segno che parlando con chi ne sa di + si impara sempre qualcosa. Ieri io sono stato mezz'ora a discutere quali fossero gli allenamenti ideali da fare da qui alla roma ostia tra 20 giorni con in mezzo 4 giorni di sci.

    @Gianluca, corri da poco è meglio seguire una tabella l'importante è che mentre la segui capisci sui tuoi muscoli se non è meglio talvolta aggiungere o togliere qualcosa

     
  15. Anonimo ha scritto:
  16. Giancarlo: Nel mio programma c'è la definizione del n° di settimane di carico e di scarico, sono definiti gli allenamenti settimanali e un indicazione dei km. Poi posso organizzare io la loro sequenza, tenendo presente delle poche regole e soprattutto le mie esigenze. La speranza è quella di migliorare. Sai un particolare interessante? Io per arrivare ai miei livelli attuali sono migliorato progressivamente in circa 4 anni; un mio compagno di squadra, decisamente + forte di me ha iniziato a correre seguito da un bravo allenatore, facendo subito tempi molto vicini ai suoi limiti (la prima mezza in 1h09),..salvo poi stufarsi e iniziando a correre katzen, sugli stessi livelli. Questo mi ha fatto pensare e ha contribuito alla mia scelta.

     
  17. Davide R. ha scritto:
  18. Mathias non ti preocuppare..hai fatto bene a fare il riferimento..
    1)Diciamo che all'inizio avevo un metodo Katzen stile corse dure..ma con una certa logica..salite enormi e 2 giorni di riposo.
    Poi è diventato un casino alla ricerca della velocità. Adesso devo dire che è un Katzen con un pò di logica..e una schema appena abbozzato e per niente rigido.
    Penso che non farò mai tabelle troppo rigide e saranno sempre all'interno del Katzen.
    2)Fanfaroni può darsi..ma snobbare la fatica per niente..si fatica e tanto..poi dipende se facciamo Katzen leggero o Katzen duro tutti i giorni.
    3)Il Katzen puro solo chi corre per diletto ma poi ci sono stadi che si evolvono o che tornano indietro. E' sicuramente il punto più misterioso del Katzen.
    Ciao

     
  19. GIAN CARLO ha scritto:
  20. @Frankatzen sei troppo divertente e a mio avviso pure BAT-Saggia !

     
  21. Lucky73 ha scritto:
  22. 1. mi professo anarchico, non seguo tabelle e dato che Katzen è sempre un metodo o come dici una religione la mia risposta non può che essere NO

    2. penso che sia un modo goliardico di affrontare l'allenamento che resta sempre fatica e sudore con qls metodo uno lo affronti.

    3. è una presa in giro vero ? :-)))

     
  23. Fat_Stè ha scritto:
  24. 1) mai praticato. Sin dagli esordi mi sono affidato a microtabelle che guidassero con un minimo di consapevolezza il mio passaggio da "Divano del salotto - primi Km di corsetta". Il che non mi ha impedito di sentirmi "libero" nella corsa...
    2) C'è Katzen e Katzen: c'è il katzen dei fanfaroni, che corrono senza un obiettivo preciso se non la corsa fine a se stessa, c'è il katzen di chi ha già acquisito una competenza sugli allenamenti specifici e può permettersi di "improvvisare", anche se in questo caso, per me, non si tratta mai di vera e proprio improvvisazione...
    3) Entrambi, proprio perchè come detto nel punto 2, c'è il Katzen fanfarone e il Katzen scientifico

     
  25. GIAN CARLO ha scritto:
  26. @Mathias, un'agonista Zen che ha dato l'anima per provare a limare quei "maledetti" 7 secondi a Colonna 2008 !!!
    Ancora ho in bocca il sapore del caffè !!!
    E' stato un vero caffè Kat-Zen- !

     
  27. FabioG ha scritto:
  28. 1) Sempre. Data la definizione ufficiale del metodo direi che io mi sono sempre allenato in passato, mi alleno oggi e probabilmente mi allenerò in futuro a Katzen.
    2) Possono essere vere entrambe le affermazioni. Nel mio caso gli allenamenti a Katzen sono certamente più consapevoli e talvolta più impegnativi di quelli "imposti"
    3) Tutti possono avere il loro Katzen, uomini e donne (battutaccissima). La vera differenza, ovviamente, sta nel risultato: non tutti hanno un katzen efficace. Per quello occorre esperienza. Finchè non la si ha meglio affidarsi ai consigli tabellari dei più esperti.

     
  29. GIAN CARLO ha scritto:
  30. @Mic, questa spiegazione sul tuo allenamento mi piace molto... è il sistema migliore per far crescere un'atleta anche come soggetto capace di fare dei distinguo e non di chi passivamente subisce il dettato.

    @Davide, tu piano piano hai capito che non dovevi tirare sempre, quindi oggi il tuo Katzen... non è quello di prima :-)))

    @Fatdaddy, sei costretto ad imprigionarti dentro una tabella...altrimenti con il cervello che va a 3 al km e tende al Border line lasciarti andare al Katzen ti portava alla deriva !

     
  31. Fat_Stè ha scritto:
  32. ..ma infatti il Katzen consapevole e/o scientifico lo lascio a chi ha già una buona base di esperienza che gli consenta di personalizzare giorno per giorno il proprio allenamento.
    Altrimenti i casi sono due:
    1) si corre senza una meta precisa (che ci sta, per carità!) e rientriamo nel caso Katzen fanfarone
    2) si ha una meta ma non si ha il metodo...ed allora o ci si fa male o non si arriva da nessuna parte

     
  33. GIAN CARLO ha scritto:
  34. @Lucky, alla risposta 3 non era una presa in giro, alla 1 invece la tua è una gran risposta...il metodo anarchico...sei troppo anarchico per seguirlo.

    @Francorre, sei sulla mia stessa lunghezza d'onda.

    FabioG, con il simbolo di Leonardo genio al di sopra della norma il metodo Katzen non poteva non esser affar tuo

     
  35. Mathias ha scritto:
  36. condivido con fatdaddy..specie sul punto 2. E specie se la meta è costituita da distanze, diciamo critiche, che necessitano di allenamento robusto. Sto pensando alla maratona. Chi la vuol affrontare alla leggera, senza un ordine minimo, s'infrange (esempio.Dei neopodisti che dicono " Me la preparo in un mese e mezzo" omettendo tutta la fase di necessari adattamenti ed allungano a sensazione. Io ho fatto così, allungando alla katzen le uscite, la mia prima maratona a new york. Fortuna mia è stata che correvo da 15mesi e non mi son fatto male. Ma è stata solo fortuna..se mia sorella mi avesse proposto l'iscrizione non un anno prima, ma un mese prima avrei accettato di buon grado e mi sarei distrutto.)

     
  37. Anonimo ha scritto:
  38. ogni katzen è diverso dall'altro e infatti mi pare che ognuno di noi ne dia una definizione diversa: il katzen razionale di un giancarlo, ad esempio, è ben diverso dal katzen folle di un r.davide prima maniera. perciò? di che katzen di katzen stiamo parlando?
    poi, la tabella rigida al 100% non esiste, per cui non c'è una rigida dicotomia tabella/katzen, ma un passaggio continuo per gradi dall'una all'altro.
    poi, dipende dagli obiettivi di ognuno: se ci sono obiettivi cronometrici e si vuole minimizzare il rischio di infortuni, uno schema di massima preparato a priori lo si deve seguire, salvo poi fare piccole variazioni "fine tuning". è quello che faccio io: 70% tabella e 30% katzen. al di là della dicotomia tabella/katzen esiste quella allenamento razionale(che ti fa raggiungere gli obiettivi posti)/irrazionale...non è detto che una tabella sia razionale, ma per avere un katzen razionale ci vuole una grande intelligenza e una grande esperienza. luciano er califfo.

     
  39. Tom ha scritto:
  40. 1. E' un fatto.
    2. Non credo.
    3. tutti

     
  41. marge ha scritto:
  42. Io se dovessi cominciare a correre sicuramente farei un metodo Katzen ma se avessi degli obiettivi da raggiungere opterei per un programma studiato appositamente

     
  43. GIAN CARLO ha scritto:
  44. @Tom, grazie benvenuto e sintetico al limite del Katzen precox :-)

    @Math, il solo fatto che condividi con Fat e da poco ti sei dato allo Yoga...mi fa pensare che ..... ti stiamo perdendo !!!!
    Poi...scaricare colpe sulla sorellina è da.... milanista...come Fat(siete una banda)

    @Luciano, mi hai fatto riflettere sulla dicotomia letta in chiave percentuale.. chissà ci potrebbe pure stare un altro post. Comunque 70-30 per me è pochino...gareggiando molto e faticando nel recupero direi 50-50.
    A meno che anche la scelta delle gare non vada letta come Katzen o come tabella

     
  45. GIAN CARLO ha scritto:
  46. @Suysan, io tornando indietro a quando non correvo (Before Cristo) farei esattamente il contrario... comincerei seguendo rigorosamente dei "programmi" studiati appositamente...poi una volta acquisita una certa fisicità e capacità interpretativa mi porrei degli obiettivi da centrare con il mio metodo K.
    Nella vita a pensarci bene spesso(non sempre) è + complicato che nella corsa e comunque non si può far metafora dell'una nell'altra.

     
  47. Anonimo ha scritto:
  48. Il katzen per un neofita, senza cognizioni, rischia di essere pericoloso. Fisicamente, perchè uno rischia di rompersi ancora + facilmente. E anche dal punto di vista delle prestazioni, perchè può portare a risultati non in linea con l'impegno messo nell'allenamento. Gli esempi di folli allenamenti improvvisati non si contano. Giusto per fare qualche esempio... Uno che per preparare la maratona si è messo a fare allenamenti di 50km: rotto dopo il primo. Un altro faceva diverse simulazioni sui 42,195, col risultato che è andato + forte nei 3 allenamenti, che nella gara. Uno ancora per fare il lungo preciso è andato in pista, con dei fagioli in tasca, per contare i giri necessari per i 30km. Infine c'è l'atleta da 3'45"/km che per migliorare si allenava con quello da 3/20" e a distanza di anni dice ancora di essere in sovrallenamento. Oppure si potrebbe parlare dei malori dovuti alla dieta dissociata, molto in voga 10 anni fa, di cui si sono perse le tracce.

     
  49. Karim ha scritto:
  50. Quante parole sul katzen!! Cosa aggiungere che non è già stato detto prima.
    1. Per quanto mi riguarda, si, il katzen l'ho praticato all'inizio e ancora lo pratico quando sono troppo pigro per seguire la tabella d'allenamento.
    2. Si e no, dipende da quale obiettivo uno si prefigge. Se non ho in mente di fare primati personali o fare tempi ben precisi, il katzen va benissimo. Se voglio raggiungere qualcosa di serio, il katzen forse non é il metodo più adatto...
    3. A tutti il proprio katzen, preso alle giuste quantità, fa solo del bene.
    E poi, come dice Elio, "C'è carenza di katzen e le donne ne soffrono un po'. Accidenti alla carenza di carro e all'abbondanza di pericolo costante..."

     
  51. GIAN CARLO ha scritto:
  52. @Mic, la dieta dissociata non ho parametri ne conoscenze per valutarla. Personalmente ho sempre pensato fosse una grande fesseria. Io quando faccio molti km torno a casa con una voglia di pasta mostruosa...allora sarà il fisico che me lo chiede o no ? Poi auto educarsi a mangiarne un po' meno...puo' essere salutare, ma cercare a tutti i costi di tenere i carboidrati sotto la soglia del 40% delle calorie incamerate penso sia solo farsi del male.

    @Karim, il fattore K ha condizionato la politica europea per anni... ma questa cosa del pericolo costante detta da Elio mi sfugge... e si che è interista !

     
  53. Furio ha scritto:
  54. 1)Son partito alla Katzen, ma poi dopo i primi le prime tabelle interpretate rigidamente.
    Per il futuro penso proprio di no, ho trovato un mio equilibrio con allenamenti ordinati e mi trovo bene così.

    2)Forse si, ma non è detto che fare molta fatica (in alcuni allenamenti), sia per tutti un buon metodo per correre; ad ognuno il suo, l'importante è sentirsi in pace con se stessi.

    3)Tutto è relativo, troppe sfumature per rispondere generalizzando su questa domanda; personalmente ho il mio katzen, ma seguo schemi logici che penso abbiano un fondamento.
    Se non me la sento di fare una cosa, la sposto ad un altro giorno o la cambio, ma il filo logico nella settimana rimane tale.

     
  55. Fat_Stè ha scritto:
  56. Viste le mie lontane origini e l'attuale residenza di Math, stiamo creando un'anonima sarda...mica tanto anonima!

     
  57. Michele ha scritto:
  58. Eccomi: la filosofia Katzen è diversa dal metodo Katzen attenzione.
    La filosofia si applica nella vita e nella corsa.
    Il metodo solo nella corsa.
    A mio modesto avviso il metodo katzen non è un'improvvisazione vera e propria, ha base scientifica ovvero si prende quello che si reputa più allenante per le proprie possibilità e abilità e lo si applica a caso :)

    veniamo alle risposte

    1 sono il più fervente adepto , l'ho adottato dopo essere passato da correre per correre ad allenarmi La moderazione fa parte del mio dna 3 anni che corro e nessun infortunio (facciamo le corna) forse vuol dire che il metodo funziona

    2 Al contrario: penso che sia il giusto modo di approcciare gli allenamenti professionali in modo più simpatico e meno pesante
    ES. so che devo prima o poi fare le rip. per la maratona, le faccio quando mi garba non quando c'è scritto ( sez. anarco\fantasista del metodo katzen)

    3 Al metodo katzen ci si arriva pian piano, prima cominci a correre a caso poi come sta succedendo a me cominci a variare gli allenamenti e cerchi la qualità facendo però confusione :)

    Per farla breve il metodo Katzen è un metodo ha un fondamento non è improvvisazione pura quindi è come se fosse una tabella di 100 allenamenti per arrivare alla maratona od a un altra distanza però nel katzen non si fà 1\2\3\4 ecc ecc ma 1 \34\78\32\2\56 ecc ecc
    Ultima cosa: ecco il sito di riferimento http://www.katzen.de/german/

     
  59. GIAN CARLO ha scritto:
  60. @Michele, sei mitico il sito esiste !!!
    Non farsi male è + importante e di tanto rispetto all'ottenere grandi risultati. Anche perchè se ti fai male la depressione è superiore a quella che ti prende se non ottieni una prestazione.

    @Michele e Furio, io sono sulla linea Furio(magari meno rigida...data l'età) quindi faccio Katzen, ma mantengo una logica se non settimanale diciamo bisettimanale o poco +. Invece tu Michele parli di allenamenti 34/78/56/3 e questo mi fa paura.

    @Fat e Math, a breve mi aspetto anche un sequestro di persona da parte vostra.... magari cominciate da Alvin che ha generato il caso !

     
  61. Fat_Stè ha scritto:
  62. Si, vabbè, lo sequestriamo e poi pensi che la Rob (sua moglie) ci paghi per riaverlo? Naaaaaa...
    Casomai ci paga per tenercelo.

     
  63. Unknown ha scritto:
  64. Io credo che il metodo Katzen possa andare anche bene per chiunque,ma non potra' realmente raggiungere il suo massimo miglioramento,con questo non voglio dire che non si migliori ma solo che non si puo'raggiungere
    IL REALE VALORE DELL'ATLETA senza una tabella ad personam.
    Simone

     
  65. GIAN CARLO ha scritto:
  66. @Fat, considerato che anche noi verseremo volentieri una quota potreste avere comunque un buon business.

    @Simone, ma un Katzen ad personam ?

     
  67. Unknown ha scritto:
  68. no tabella ad personam

     
  69. Marcaurelio ha scritto:
  70. Carino... non lo conoscevo...
    C'e' stato un momento in cui mi allenavo solo per corricchiare qualche gara, dove l'importante era arrivare e divertirsi... ed e' durato abbastanza, gli anni del Passatore 2003/4/5 con sei sette maratone appresso.
    Poi e' ritornato il sacro fuoco dell'agonismo e delle tabelle.
    No so' quanto durera' ma so' che prima o poi prevarra' di nuovo il fancazzismo ed allora ben venga 'sto metodo... e 1...

    Non so' cosa significhi per gli altri... non avendolo mai fatto ma se preso con lo spirito giusto mi pare un metodo per star benne con se' stessi, al contrario di noi.. fissati tabellari che guardiamo il secondo e ce rode se non rispetti i tempi. E 'sso 2...

    Cavolo... puo' diventare tranquillamente patrimonio dell' umanita'...!! e 3.

    Ciao Giancarlo...... ;-)

     
  71. GIAN CARLO ha scritto:
  72. @Simone, ma tabeella sacra e intoccabile anche se uno ha mal di denti di pancia nevica etc etc o tabella elastica(quindi un po' saggiamente Katzen) ?

    @Marco, Forza INTER !
    Ma a Katzen per andar forte tu non ci credi ?

     
  73. Filippo ha scritto:
  74. 1)praticato per molto tempo, ed ogni tanto, come nel periodo scorso, cedo al richiamo, e i risultati si vedono;

    2)a me pare che a parte piccole sfumature, nella preparazione fisica vi sia poco da inventare, se si vogliono ottenere determinati risultati deve corrispondere un'adeguata disciplina nell'allenamento

    3)penso che se uno possiede buone basi teoriche, può praticarlo senza grossi danni, io non ho quelle basi, per cui ad allenamento Katzen corrisponde preparazione Katzen

     
  75. Mathias ha scritto:
  76. Ok rapiremo Alvin e lo porteremo in barbagia..condannandolo a ripetute da 10000metri sul monte gennargentu

    Muovo i miei uomini.. :-)

     
  77. GIAN CARLO ha scritto:
  78. @Math, fallo rapidamente prima che diventi padre. Dopo quando la moglie avrà il suo Alvin J. potrebbe non pagare per fartelo tenere convincendosi che lui potrebbe essergli di qualche aiuto.
    I nostri soldi o pagamento in natura a mezzo Katzen tabelle son certi.

    @Filippo, lavora sui tuoi fondamentali tecnici teorici affinchè non sia vero che:
    Ad allenamento Katzen corrisponde preparazione Katzen

     
  79. Diego ha scritto:
  80. Te ne dò solo una di risposta: il metodo katzen può funzionare, ma devi essere un vero kazzuto....come hulk !

     
  81. Alvin ha scritto:
  82. Giù le mani daa "KAtzen"
    le mie risposte
    1) claro che si, 5 maratone sulle 7 preparate sono state disegnate col katzen (finite tutte e migliorato sempre)

    2)assolutamnete no, col Katzen si può faticare anche ben di più che con una tabella..nel mio metodo il fondo lento non era assolutamente previsto!

    3)tutti possono fare quel Katzen che vogliono, ma attenzione, meno esperienza in merito è proporzionale all'aumento degli infortuni in caso il metodo venga interpretato troppo alla katzen

    AMEN

     
  83. GIAN CARLO ha scritto:
  84. Azzz, è venuto a parlare anche sua maestà l'inventore !!!!

    @Diego, il mastrolindo dei Blogger... che sogna da Hulk...ti dico subito quanto son Kazzuto io, spengo il pC e vado a nanna che son 3 notti che dormo tendente a poco e doami pioggia o non pioggia sarò fartlek.

    @Alvin, ti chiedo solo di affinare un po' il Katzen...prima che ti rapiscano Fat e Math. Poi.....passi la preparazione bohemien, ma almeno in gara...vedi Firenze, impara a tener di conto !
    Traduco: Leggi il garmin bene o metti il cronometro vecchio stile.

     
  85. Anonimo ha scritto:
  86. Mi affido a dei punti di riferimento generali. Una volta salite, una volta ritmo lento, una volta tratti rapidi, distribuiti su 3 volte la settimana. Credo alle tabelle solo per chi ha necessità di preparare un appuntamento specifico, ma preferisco avere la chance di fermarmi a parlare con una persona che conosco e non tirare dritto perchè sto facendo una "ripetuta".
    P.S: il mio ultimo commento è stato censurato? Semplice curiosità. Me ne farei comunque una ragione.

     
  87. Anonimo ha scritto:
  88. lo so che c'entra poco, ma mi piace provocare... e quanno ce vo' ce vo':
    rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
    rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
    rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
    rrrrrrrrrobinho gooooooooooooooooo!
    luciano er califfo.

     
  89. GIAN CARLO ha scritto:
  90. @Renzo, non ho mai censurato neanche chi mi ha mandato palesemente aff... non vedo perchè l'avrei dovuto fare con te.
    Mentre girava il post precedente quello con la cronaca di Fiumicino tu mi hai lasciato un commento a quello ancora sotto...quindi 2 dopo di questo, forse è per questo che non l'hai ritrovato.
    PS
    Una volta ho censurato Filippo al decimo Forza Juve consecutivo... che solo a scriverlo per descrivere la cosa mi vengono le bolle.

    @Luciano, non so se qualcuno accetta la provocazione, io personalmente sono solo interista la nazionale non mi tange...sarà perchè poi nell'inter di italiani non ce ne sono(Materazzi escluso).
    Figurati che non l'ho neanche vista.

     
  91. Anonimo ha scritto:
  92. Tutto mi sarei aspettato nella vita tranne che leggere il Califfo che parla di calcio! Provvevderò a rampognarlo in separata sede. E sarò impietoso!

    Quanto all'oggetto del presente post ho troppo poco passato podistico per poterne parlare. Diciamo che da tre mesi o poco più sono divenuto fervente adepto di una coppia di oscure semi-divinità latine -delle quali una espatrata oltre oceano- e tra due domeniche verificherò se detto culto abbia una sua validità o sia solo il mio ennesimo abbaglio.

    A tutti buone corse -oggi il sole è un invito cui non si può resistere- e ricordate di versare ad Alvin i diritti di copyright.

     
  93. GIAN CARLO ha scritto:
  94. @Stefano, tra 2 settimane verificherai se le tue gambe son fatte per andare... o solo per tornare con le pive nel sacco.
    PS
    Alvin l'abbiamo fato sequestrare in modo che nulla abbia da chiederci

     
  95. Unknown ha scritto:
  96. eh si,
    ogni tanto rallentare fa bene

     
  97. Anonimo ha scritto:
  98. Tutto dipende dagli obiettivi e soprattutto da come il metodo Katzen viene interepretato. In ogni caso anche con il Katzen bisogna essere un po' metodici ed abbinare in maniera corretta gli stimoli, non foss'altro per avere una longevità sportiva maggiore ed evitare il più possibile l'infermeria...

     
  99. Mathias ha scritto:
  100. Califfo..se ci sei vieni sul mio blog?..stavam parlando di frequenza cardiaca con paolo di lecce..di una cosa che avevi detto tu..negli ultimi commenti c'era una domanda per te

     
  101. GIAN CARLO ha scritto:
  102. @Alessio, io scrivo li e tu rispondi qui...o 6 troppo avanti te o io non capisco. cmq visto che fai le maratone a 4 e lavori all'università penso che 6 troppo avanti tu.

    @Math, devi pur pagare un pedaggio per passare di qui solo per arrivare altrove

     
  103. bressdicorsa ha scritto:
  104. premettendo che ognuno e' libero d'interpretare la corsa con leggerezza ,metodo katzen,oppure in eterna sfida ,come il sottoscritto,direi che e' nn fro' parte per ora di questo sistema di corsa alla c. di cane..ho bisogno di vedere sempre le fiamme belle alte che ardono,il profumo della sfida mi da adrenalina,ma rispetto il grandissimo michele filosofo in questa metodologia

     
  105. GIAN CARLO ha scritto:
  106. @Bress, quando cerchi sfide adrenaliniche qui non hai che da chiedere.... per ora sei dietro...pure ad Alvin

     
  107. bressdicorsa ha scritto:
  108. per ora gianca' per ora

     
  109. GIAN CARLO ha scritto:
  110. @Bress, purtroppo( e dico purtroppo perchè sono un'agonista vero) alla lunga tu sarai davanti... sono vecchio !

     

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Per ora ho visto solo i puntini

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