XXX Roma-Ostia 2004

Pubblicato da GIAN CARLO martedì 24 febbraio 2004


Il miraggio dei Pace-Makers

Domenica era l'anniversario della caduta del Muro…non quello famoso(Berlino)del Novembre 1989, ma quello delle 3h in Maratona del 2003 a Salsomaggiore, volevo festeggiare l'evento correndo la gara delle gare a 4' al km. Sto ovviamente parlando della Roma-Ostia, i 21.097 km più trafficati d'Italia, gara che oramai ho corso una decina di volte, della quale conosco ogni dettaglio, e dove tuttavia, ora per un motivo, ora per un altro, raramente la ciambella è riuscita con il buco. Speravo proprio, di rimettere le cose a posto, chiudendo almeno una volta nella vita, la distanza sotto l'ora e 25 minuti. Del resto 3 anni fa feci 1.25 alto, ma ero meno allenato di oggi e due anni or sono crollai al 16esimo quando ero in media con i 4' a km, ma anche in quell'occasione non ero partito in buone condizioni di forma. Oggi ho un personal best di 1h 25.05 su una 21.1 più dura di questa, quindi sperare è d'obbligo.
Sabato un ventaccio proveniente dal mare a 20/25 nodi lasciava presagire un disastro totale, eppure silenziosamente continuavo a sperare. Finalmente dopo una brevissima nottata ecco l'alba e io raggomitolato al caldo nel letto sto' cercando di captare quanto vento ancora ci sia…nessun rumore, ma proprio nessuno… mi alzo arrivo in cucina, incrocio le dita, alzo timidamente la serranda e…nevica…non ci posso credere. Mi vesto senza scarponi da sci e sono pronto alla pugna. Fatta colazione, sto uscendo quand'ecco che dal letto... mi chiama mia moglie: "Che tempo fa ?"
"Nevica !".
"Grazie ciaoooo !"
Ovviamente non mi ha creduto.
Mai e poi mai avrei pensato di correre la gara che sancisce l'arrivo della primavera, la lunga marcia verso il mare con la neve, è tutto così bello e irreale che per molto tempo dimentico le paranoie cronometriche. Foto di rito, con i compagni dell'Astra Trastevere; riscontriamo molte defezioni, siamo 40 su 50 iscritti, qualcuno dice: "Dieci saggi !!!", ancora un saluto e …ognuno nella sua gabbia mentre la neve se possibile si fa ancora più copiosa.
Prima di partire ho già i piedi affogati.
9.30 Via. Parto un pochino dietro, e cerco di farmi strada correndo nella parte laterale della strada dove c'è, si meno gente, ma dove neve, ghiaccio e pozzangheroni la fanno da padroni. Cerco con lo sguardo i pace dei 4 a km, vedo le bandierine, non sembrano lontani un piccolo strappo e li aggancio. Controllo il tempo e al secondo km è preciso 8 minuti solo che 1.5 km sono stati in salita, troppo forte, aspetto ancora un po' poi decido di lasciare il gruppo, sono fuori media.
Smette di nevicare.
Al quinto io passo in 20 spaccati, ma il gruppo dei pace è già quasi 100mt avanti. Al settimo ecco il salitone, lo affronto con prudenza, finalmente si scollina e in lontananza si vede il mare. Al nono sono 33 secondi sopra la media(36.33), ma da qui alla fine 500mt di discesa vera, poi ancora leggero declivio e tutta pianura eccezion fatta per una breve contro pendenza prima del 17esimo. Al decimo vedo i "pace" passare sotto l'arco in 39.50, io faccio 40.23. A questo punto inanello una serie regolare di 3.55/3.58 e al 15esimo sono solo 3 secondi sopra l'ora, i "pace" hanno rallentato(prima o poi dovevano farlo) e così si sono avvicinati notevolmente. Il loro gruppo di conseguenza invece di assottigliarsi si è fatto grosso Al diciassettesimo sono oramai in coda, l'unione farà la forza…ed eccoci sul lungomare. Dobbiamo ancora percorrere 1.8km prima verso nord e poi dietro front per tornare sulla famosa rotonda, quest'anno punto di arrivo di questa trentesima edizione della più amata fra le gare.
Le vesiche sotto i piedi urlano, ma non sono loro che mi possono fermare ad un passo dal traguardo.
1h 12.00 al 18esimo quand'ecco che inaspettato arriva un dolore al fegato. Provo a gestire, rallentando un po', ma non c'è nulla da fare è fortissimo, mi fermo una prima volta 10 secondi, riparto, dopo cento metri altra fitta fortissima, nuovo stop ancora più lungo oramai il treno è perso, mi hanno superato quasi un centinaio di persone, ennesimo riavvio, abbasso la velocità circa a 4.20 e fino all'arrivo con la mano sul fianco riesco ad andare.
Il mio crono dice 1h 25.35(1.25.50 il lordo) ho perso un minuto abbondante, non ho battuto il personale e, ancora una volta Roma-Ostia è per me sinonimo di ciambella senza buco.
Cinque piedoni da 45 all'organizzazione, anche se, l'arrivo sul lungomare è un tantino più deludente di quello sul tartan dello stadio della Guardia di Finanza o della Stella Polare. Di certo con quel minutino in meno l'avrei trovato altrettanto magico, perciò passo e chiudo…alla prossima.

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