Corsa di Miguel 10km settima edizione

Pubblicato da GIAN CARLO giovedì 12 gennaio 2006

Muretto dei 10km…Desaparecido


Sono le 9.30 manca mezz’ora al via. Riscaldamento terminato è ora di andare in “gabbia”.
Il termometro dell’auto segna +1 e il cielo si va annuvolando, rinuncio ai guanti e decido di correre con la fascetta in testa, collarino e maglia traforata sotto alla canottiera sociale.
Come Astra-Trastevere siamo iscritti in 48 e con 45 partenti stabiliamo il nostro nuovo record di partecipazioni ad una gara podistica.
4000 sono accalcati dietro lo striscione, qualcuno farà la 4km, ma la maggioranza è qui per questo 10000 abbondante.
La macchina organizzatrice è imponente e alla fine strappa anche un bel 7; è oggettivamente difficile fare meglio. Resto fermamente convinto che un numero chiuso tipo a 1000 atleti per le gare cittadine sarebbe l’ideale, ma anche in quel caso la medaglia avrebbe il suo rovescio:meno atleti, meno controllo, difficilmente si riuscirebbe a fare una buona chiusura al traffico e sarebbe la regola correre tra auto in doppia fila, clacson impazziti e scooter ingovernabili.
Proviamo allora ad accontentarci di quello che passa il convento.
Il frate superiore, alias Walter Weltroni, l’uomo senza avversari, che a breve rivincerà le elezioni a sindaco di Roma senza colpo ferire, è qui poco avanti a me, non poteva mancare a questa gara ricca di connotati solidaristici, ma…ha una pistola in mano e…la usa…BOOM.
8000 gambe volano via.
Il proiettile non mi ha colpito, perdo solo 5 secondi è andata di lusso, ma ci vorrà tutto un minuto prima che anche l’ultimo dei non colpiti inizi la sua fatica.
E’ il classico giro dei ponti quello che ci attende.
Niente di esaltante paesaggisticamente, ma non vedere auto in questo quadrante di Roma ha già del miracoloso.
Mi sento bene e da subito trovo un buon ritmo, ma si rivela velleitaria l’idea di passare al 10000 sotto a 38.00 questo muretto da sempre mi resiste e così probabilmente sarà da qui all’eternità.
Venti giorni fa correndo in 18.55 sul terribile giro da 5km a Villa Pamphili avevo ricacciato il mio “nemico” Filippo(Mr. 19.11) negli inferi della peggior depressione e oggi ero qui convinto di monetizzare ulteriormente questa gioia.
Meditavo un passaggio ai 5km proprio in 18.55, invece quando il cartello arriva dice 19.07(12 secondi di ritardo). Eppure sto a fianco di Franco, che per me è già un onore, e davanti a me distinguo altre teste di amici proverbialmente molto cazzuti.
Credo che, da quando le gare si misurano con il GPS, sono diventate tutte un po’ più lunghe. Del resto se è vero che l’assenza di curve aiuta a non far perdere il ritmo è anche vero che diventa impossibile rubare anche un solo metro. Provo a scuotermi, ancora ci credo, rilancio l’azione, il respiro si fa corto e complice anche la leggera discesa per accedere al pezzo di ciclabile stacco 2km decisamente forti. Al Settimo è 26.38 sarebbero solo 2 secondi di ritardo sulla media dei 38.00, ma ha “da venì” la salita per Ponte Milvio con il suo bel pezzetto di San Pietrino e…Franco come da copione va via e…ahimè…sono pure alla frutta.
La salita è finita, l’ottavo ha detto 4.01 recuperare 13 secondi negli ultimi 2km con il cuore già oltre l’ostacolo è impensabile, provo a gestire senza farmi prendere dallo sconforto.
Ecco i 38.00 e il cartello dei 10km è ancora desparecido.
Tana… l’ho visto, anticipo lo sprint e vado a raccogliere un mio real e personalissimo 38.24.
E’ comunque il miglior crono di questi ultimi 2 anni. Senza dannarmi entro in pista e finisco i 10336(misurati dall’organizzazione) quando il lordo dice ancora 39…molto alto.
Sono 174esimo su 3000 classificati.
E’ vero che, come sempre, sono mancati almeno 20 secondi alle mie illusioni, ma ad essere concreti nessuno ha veramente brillato, forse la temperatura fin troppo bassa non è stata un grande alleato.
A casa, scorrendo la classifica, ho notato che sono solamente una ventina gli atleti più vecchi di me che mi hanno preceduto. Alcuni Astra-amici hanno registrato pesanti ritardi.
L’amico Newyorkese Bebbe Bizzarri ha tenuto il mio “fantastico” passo solo per 6km, poi ha ceduto ed è arrivato 15 secondi dopo, preceduto in volata dall’airone nero e dalla sua compagna, credo in migrazione qui al “tiepido” sud.
Vista la temperatura mi è doveroso congedarmi con un caloroso saluto a loro e a tutti i runner.
Alla prossima. E a proposito di prossima: con attenzione e qualche rifinitura quest’anno 1h e 24 alla Roma-Ostia si ha da fare.

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