Le gambe non vanno.
Fin dai primi passi avevo percepito che non era aria, ma per
oltre un’ora e venti minuti mi sono
illuso che qualcosa sarebbe cambiato. Ahimè, nulla da fare, quel male, col
passare dei troppi metri, s’è fatto palese e non resta che gestirlo.
New York è l’ombelico del mondo, ma il solo viverci qualche
giorno ti prosciuga ogni stilla di energia.
L’anima inquieta di questa città dapprima ti cattura come
canto di sirena e poi ti uccide con la malvagità di una mantide.
Corro per arginare il divenire del tempo, ma il tempo alla
lunga vince sempre e quando alzi l’asticella decidendo di correre in questa
frenetica megalapoli l’universo spazio temporale si curva come fosse in
prossimità di un buco nero e tu ne vieni risucchiato invecchiando paurosamente, miglio dopo miglio.
Qui tutto è grande,
tutto è sovradimensionato.
Ogni anno più grande. Crescita come stile di vita.
Il palazzo dell’Onu sembra sia qui proprio per
sovraintendere questa follia.
Un gioco al massacro che avrà fine solo con l’estinzione.
Ho sempre odiato questa logica. E’ mezzo secolo che la
ripudio, ma se devo peccare allora voglio farlo nel cuore dell’inferno.
55000 runner iscritti, 51388 classificati al traguardo.
Numeri che, uniti al problema della security, generano ore di attesa, deportazioni, code, metal
detector, controlli esasperanti.
Il copione recita così: quattro onde di partenze scaglionate
di 10 minuti in 10 minuti e tre diversi percorsi per ogni onda che si
ricongiungono sul fare del 13esimo km.
Manca ancora mezz’ora e da che sono qua ad attendere ho
ripercorso la mia vita reale e quella da pseudo atleta.
La musica si fa dura. Molti elicotteri friggono l’aria. Inno
nazionale ed ecco che la parola passa al sindaco che ci sussurra quanto sia felice
di ospitarci nella Città con la Maratona più famosa del mondo e(of course) di poter
gestire la montagna di valuta che gli abbiamo portato.
Spara il cannone. Liberi.
Irregolarmente oltre 100.000 gambe muovono in battaglia.
Verrazzano è la parodia di Caronte e fa da tramite per
traghettarti verso un mistero connotato da scenografie sempre variabili.
Il vento è freddo, ma le fiamme ci sono e tu sai che non
puoi sfuggirgli.
Mesi di allenamenti e di tempi incoraggianti. Venti
chilometri che ormai sono come uscire a comprare il pane e appena entri
nell’Ade ti accorgi che, con la destrezza di un prestigiatore, la grande Mela
cela le tue verità non rivelando i suoi trucchi.
Qui c’è la sintesi perfetta tra Imperialismo e integrazione.
Puoi esser nero, giallo, verde, grasso, magro, gay o
semplicemente tu e tutti ti stimano, basta che segui le regole rigide e lavori
sodo remando nella direzione dove i grandi timonieri hanno puntato il
bersaglio.
Bastone e carota. Un Presidente nero e uno razzista. Diavolo
e acqua santa… eppure il confine tra le due ipotesi è labile e sfuma ad ogni
corner tra una Street e una Avenue.
Non resta che stare al gioco e cavalcare l’onda sprezzanti
del periglio. Se però esiti, rifletti o semplicemente sei in difficoltà… allora,
nello spazio di un amen, ti ritrovi reietto a dormire in una scatola di cartone
tra limousine e mega schermi farciti di pubblicità aggressive.
In gara is the same, basta che tu maturi anche solo una
piccola consapevolezza di essere pedina e non artefice e i tasti del flipper
finiscono nelle mani di chi ti fa pallina.
17 piccoli km e le gambe sono andate.
Ciao proprio. E’ stato bello.
Oltre un milione(forse due) di persone ad urlare e ad
incitarti, centinaia di band musicali che, al tuo passaggio suonano o
tambureggiano sulle note dei Village People, di Jesus Christ Superstar, di
Madonna …eppure mi ritrovo con la metà delle forze di quando calpesto i Sampietrini,
solo e da nottambulo, tra i sette colli di Roma.
Con un biglietto da visita di 30 km corsi a 4.32 sotto un
sole cocente terminando alla(stra) grande eccomi qua, dopo solo 17 km a 4.39, con la
spia della riserva a rosso fisso.
C’è chi corre perché pensa faccia bene, chi lo fa per
perdere peso (pur odiandolo), chi invece semplicemente per poter dire di aver
finito una Maratona e questa in particolare.
Io no.
Io corro perché è una necessità. Non c’è equilibrio senza
corsa e che mi piaccia o no è la cosa che so far meglio.
Mi arrangio a scrivere e sono bravino con i numeri, ma la
corsa è il mio distinguo e al di fuori di essa faccio difficoltà a collocarmi
in questo mondo che trovo tanto ingiusto quanto illogico.
Non ho bisogno della regina delle Maratone per sublimare il
mio status di runner, ma quando c’è da correre io ci sono sempre e se tutto il
mondo cala qui per farlo… io sto ordinatamente in gruppo, ma, sia chiaro che lo
faccio cercando il mio spazio, provando a lasciare un segnale, una stele, il
mio spermatorunner …insomma un’impronta che marchi il territorio.
Solamente con i km corsi negli ultimi 25 anni sono a spanne
vicino a finire il secondo giro del mondo quindi perché non battere i piedi
anche sulla 5th Avenue ?
Le gambe non vanno… l’ho detto; ma io non mi fermerò, sono
il primo a farlo quando non mi diverto, ma oggi accetto la mala parata e so che
dovrò trovare quella cazzo di finish line senza camminare neanche un metro.
Chi ha fatto un Iron Man sa che le energie non finiscono
mai(o quasi) e se ci credi qualcosa nel barile c’è sempre, quindi non resta che
ignorare il cronometro e avanzare step by step.
Lo zombie nel quale mi sono trasformato dopo 26 km entra a
Manhattan, ma non è veloce e reattivo come quelli di “Io sono leggenda” e
mischiato tra tanti non si fa ricordare.
Tutti urlano, chi non c’è stato non può neanche provare ad
immaginare… eppure, anche in questo stordente bailame, prima la mia famiglia e
poi il gruppo di amici che viaggia con noi mi intravede e tra le tante grida
percepisco le loro rispondendo al saluto.
Neanche il tempo di commuovermi e subito registro che
l’ultimo miglio l’ho fatto quasi in 8 minuti. Patetico.
Peggio: lentissimo. Bradipeggiante.
Basta, non devo più guardare il cronometro.
Correre e basta.
Sono 2h e 10 che vado e non resta che ripetermi fino alla
noia che anche nella peggiore delle ipotesi al massimo tra un’ora e venti
taglierò il traguardo, prenderò la medaglia… e il “mondo” mi plaudirà,
osannando la mia “bravura”.
Intanto, mio malgrado, sono molti di più quelli che mi
passano che quelli che recupero e questa cosa nelle tante Maratone che ho
concluso(oggi è la quarantesima) di solito non accade.
Perché soffro questa gara più degli altri ?
Il neo premio Nobel Bob Dylan direbbe che la risposta è nel
vento… che intanto mi soffia in faccia e gela lo stomaco. In realtà penso dipenda
dal fatto che sono solo meno integrato della massa e troppo anti sistema.
Si entra e si esce dal Bronx, ora c’è la salita che da sotto
Harlem ci riporta quasi all’altezza del
Guggheneim per entrare a Central Park… dajeee che è quasi fatta.
Ultimo miglio.
Amplificato all’inverosimile Springsteen canta Born to Run,
spingendoti a non mollare mai… lui si che è un mito. L’esempio dell’anti
sistema che ce l’ha fatta ! Ma forse anche lui è solo un trucco.
Dubitare per definizione.
Dubitare per definizione.
Intanto le gambe sono tornate e gli ultimi 1000
metri mi scopro a divorarli a passo di carica.
A 57 anni suonati dicono che sia un gran bell’andare.
Sorridi cazzo… sei circa centesimo su oltre 2100 tra quelli
della tua categoria e 3936 sui 51388 arrivati…
Sorridi cazzo !
Levateveeeeee.
Non voglio foto e non posso accettare da nessuno il five del
good Job… ho solo tenuto botta perché sono runner inside e questo è il mio
credo.
So solo che anche oggi NY, come accadde 11 anni fa, mi ha
battuto, ma so anche che non mi sono piegato al suo volere e lo spirto guerrier
che entro mi rugge continuerà a meditare sul come affrontar altre battaglie... e intanto datemi la medaglia.
Un ex marines di 96 anni ha finito i suoi 42.2 km quando già
la notte era calata e intervistato su quale fosse il suo segreto ha rivelato di
aver sempre "scopato" e bevuto come se non ci fosse un domani.
Dubito sia vero, ma in ogni caso, qualora fosse, sarebbe
solo la prova che uno su 1.000.000 ce la fa.
Avendone la disponibilità fisica ed economica mi piacerebbe
tornare a correre questa Maratona più e più volte.
E perché no a cento anni suonati tagliare quel traguardo e rispondere
all’intervistatore di turno che(ahimè) non ho mai né "scopato" e né bevuto come
se non ci fosse un domani, ma che ho iniziato a correre ben prima che questa
Maratona nascesse e mi piacerebbe continuare a farlo anche il giorno in cui con
tutto il suo gigantismo imploderà.
bravo ragazaccio , altroche'... ;)
sei un grande amico mio!
Gara epica! E post da 10 e lode. Bravissimo Janco!
Hai scritto l'ennesima giornata di sport.. nn rompe! Alla Christmas run ti prendi la tua rivincita!
@maurè, Alla Christmas porto a spasso gli amici... il problema è che tu non reggi manco un giro.
@Enrico, grazie 1000
@Daniè, ho il rammarico di essere partito senza farmi 2 chiacchiere a San Pietro il giorno prima.
Vediamo di correre insieme
@Pimpe, dicono che dopo aver fatto tanta velocità... è quasi ora che torni a Roma e stavolta x farne 42
Grande Gianca, per favore trova il modo di continuare a divertirti perché ultimamente i tuoi scritti sono sempre velati di (troppa) malinconia e da te questo non lo accetto. Quindi trova una qualche cazzo di nuova motivazione, che sia un cronometro o un avversario e torna a divertirti!
@StefanoStrong, hai perfettamente ragione, ma l'accettare l'avanzare degli anni mi riesce a singhiozzo :(
Gianca' dice bene Stefano.. e poi basta co 'sta storia dell'età!
È da quando te conosco che manni avanti sta tiritera! Godite gli adesso e non i come sarà se... hai rotto!
Bella Giancà! Gara e post sui tuoi livelli abituali da sempre: alti in assoluto ed irraggiungibili per molti.
Io credo davvero che proporzionalmente puoi migliorare ancora come podista e come triatleta. Punta con cattiveria ai 100 che ti sono arrivati davanti e fregatene dei 2000 che ti sei lasciato dietro... vedrai che continuerai a divertirti.
E' la maratona ...è così e basta. Se la gara fosse stata il giorno dei 30k di lungo avresti raccontato di una meravigliosa avventura ma purtroppo (o per fortuna) è così che è!...Cmq rimane sempre un gran piacere leggerti. A presto
@Albe, sono convinto che avrei fatto meglio qualsiasi giorno degli ultimi 5 mesi.
Purtroppo passare prima del via 4 giorni in giro per NY con il jetlag addosso e un gruppo di amici che s affidano a te x vedere tutto è stato fuori dalla mia portata.
@maurè, ho fatto il primo lamento sulla mia età a 48 anni... spero per te che non comincerai a farlo prima
@FabioG, dopo 4 anni di triathlon(seppur sempre con la corsa in pole position) ho provato a preparare una gara come si deve mettendo tutto me stesso nel run e dopo aver rivisto ottimi tempi in allenamento la gara è andata male, ma lo rifarei perchè nel prepararla mi sono divertito tanto.
Quindi dopo un periodo + o meno lungo di relax vedrai che qualcosa sul serio la rifarò... anche perchè almeno 50 di quei 100 li valgo assolutamente
Sei sempre uno tosto. Ti seguivo in diretta sul monitor ( che voi fa c'è chi ye tocca pure la domenica pomeriggio) e ho sofferto ma quel cavolo di quadratino blu con le tue iniziali GP che si muoveva sempre con la stessa regolarità e non si fermava neanche per i ristori. Non rimpiangere risultati ipotetici e goditi questo meraviglioso traguardo. Per me sei sempre Bravo. Per finire ... tra fuso orario e deportazioni mattutine quante ore di sonno avevi sulle spalle??
@Stefano, avevo massimo 16 ore negli ultimi 4 giorni e 50 km camminati, senza considerare tempo in piedi fermo e cibo scadente.
Ma non mi consola
vebbe capita e tu lo sai bene ma al contrario di altre volte hai tenuto duro.
ti rifarai il 2 aprile in casa.
o forse prima
@Nino, si impara sempre qualcosa, mi è capitato spesso di fare grandi botti dopo il km 35, ma mao di non averne da subito senza che fossi partito con qualche malattia
Bellissimo racconto Giancarlo. La Maratona non è una scienza esatta, e questa è la Sua essenza!
@Carlo, è proprio cosi !
Un pre-gara così "pesante" (tra km camminati, sonno arretrato e alimentazione fuori standard) non sarà una malattia ma al fisico porta lo stesso stress... Peccato che a pagarne le conseguenze sia stata una gara così significativa e così ben preparata! La chiusura del post, con un riferimento alla prossima sfida, resta comunque il tuo marchio di fabbrica!
Bibe, non solo non mollo... ma sono anche certo che prima o poi tornerà una piccola era stile Triplete ;)
Peccato per la "sindrome Accappaticcio"...grande Janko!
Pure da "pippa" m'hai dato comunque 16" alla mia London 2016, la Superclassifica resta roba tua.
@Giancarlo, se ti fossi allenato come me avrei mangiato polvere
@Gianluca, basta che non mi chiedi i diritti d autore :)
oltre al lato femminile ognuno ha anche un lato snob e solo i grandi lo ammettono
@Nicola, commento spiazzante... ci rifletto su, ma confesso che arranco.
Intenzionale
snob nel mandare a quel paese la propria prestazione e un po' nei confronti del paese ospitante, ma ripeto segno di gagliardia.
Che dire complimenti enormi per come corri per la Passione per quello che scrivi e anche per come lo scrivi. Cerca di essere anche un po' fiero di te e rimettiti in fretta.
@Papà, OK
@Nicola, sono d'accordo sul fatto che non accetto il mio risultato e a tratti anche le modalità del paese ospitante... non pensavo fosse snob... ma ci può stare.
Per me comunque sono + snob quelli che, anche se hanno solo pochi allenamenti nelle gambe, vengono fino a qui per "correre" questa Maratona in 6h pur di potersene vantare.
ma che bello leggerti!
un caro saluto da Trieste...complimenti!
Papà ha ragione e tu invece sai solo "offenderti" e rispondermi con frecciatine... massimo rispetto Nonno Blade ma papà dice bene! Questo è quello che volevo comunicarti e nient'altro 😜
@Orlando, il piacere è mio nel saperti ancora mio lettore, mi auguro che tu a differenza mia sia sempre più in auge nelle tre specialità.
@Maurè, se ogni tanto a te rispondo oiccato è solo perchè t'ho visto crescere e ti sono affezionato
Partire lamentandosi, e finire a NY con quel crono? Ha ragione Mauro! Ciao Grande!
@Filippo, oggi sono 18 giorni che di fatto non corro.
Se faccio 10km sotto a 5 lo vivo come un trionfo, per NY ero preparatissimo e mi è roduto parecchio
Il time per noi runner è sempre fondamentale...in una maratona poi dove ci si fa il mazzo per arrivare preparati è sempre un disastro scoprire dopo 1/3 di gara di avere già esaurito il doppio delle energie che non erano state consumate neanche nei 30km fatti a casa due settimane prima...però tu lo sai meglio di me perchè questa era la tua 40°regina delle corse e io mi soffermerei proprio su questo numero...sei sempre un grande e il tuo post è una chicca!
Ciao uomo di ferro.
Kikko, tu sei davvero troppo buono con me.
Speriamo di rivederci presto seduti davanti a qualcosa di buono da mangiare... così magari mi racconti dei tuoi trionfi che son più significativi dei miei.
Conto anch'io di rivederci presto...se non verrai tu dalle mie parti...toccherà a me venire per la Roma-Ostia o per la Maratona...a presto.
@Kikko, magari ci si vede proprio a NY nel 2017
"scopato e bevuto come se non ci fosse un domani"... lontani ricordi anche per me ormai, ahahah!
ciao bello!
@Corsaro, beh, almeno spera che non t arrivi mai alzheimer... visto che almeno hai qualcosa di tosto da ricordare ;)
Ciao, un'amico la buttata là per festeggiare il mezzo secolo di vecchiaia nel 2020...Se sarà, mi segno di rileggere questo tuo post!
Un gran bel racconto grazie! Io a NY ci sono stato una volta come turista, ma immagino che correrci la maratona sia tutta un'altra storia :-)